martedì 3 dicembre 2013

"L come Alice": teatro e videoarte di/con Nexus e Laura Garofoli


L come Alice 
spettacolo di teatro e videoarte
di Lewis Carroll & Antonin Artaud
con Laura Garofoli
adattamento, regia e scenografia Nexus
aiuto regia Giuseppe Sofo
costumi Mariagrazia Toccaceli
con il sostegno di Csoa Spartaco 

13-14-15 Dicembre 2013
ore 21.00 (Domenica 15, ore 18.00)
Intero: 10€
Ridotto: 8€

Info:
www.nexusmoves.com 


Prenotazione biglietti:
Teatro le Sedie
Tel. 320.1949821

 
Chi è Alice? La fanciulla che stregò il reverendo Dodgson durante una gita in barca nell'Aprile del 1862? Il personaggio che precipita nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll? La bambina a piedi scalzi immortalata su una lastra di vetro? Che sia la biondina dalle ciglia folte e di bianco-azzurro vestita, mercanteggiata dall'immaginario Disney? O si tratta di quel capitolo schizofrenico che Antonin Artaud partorì in manicomio? Oppure Alice è la filosofa, la regina del nonsense evocata da Gilles Deleuze in pieno maggio '68? 

Oppure no.
Oppure L'alice non è né parte né somma di tutto questo.
E va reinventata.

La si vedrà precipitare in un'epoca vittoriana alternativa dove gli ingranaggi delle macchine, le fantasmagorie utopiche e gli arti mancini esondano e si mescolano in una narrazione anarchica quanto affabulatoria. Taluni la chiamano steampunk.

Si assisterà ad una partita a scacchi senza alternanza di colpi: presenze fantasmatiche, viaggi nel tempo, amputazioni, possessioni, troppo burro e troppo, troppo poca marmellata!

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clicca sulla foto per ingrandire
L come Alice è uno spettacolo di teatro e videoarte ispirato al romanzo Attraverso lo specchio di Lewis Carroll e alla traduzione che ne diede Antonin Artaud durante l'internamento nel manicomio Rodez nel 1943. La messa in scena è composta dal concatenamento di micro-situazioni che alternano e mescolano le proiezioni di immagini in movimento con la performance attoriale. La metodologia di lavoro segue da un lato le orme del teatro della crudeltà e della phoné di Artaud e Carmelo Bene, dall'altro quelle della slapstick comedy e del nonsense, tentando di svolgere quell'arte "di superficie", popolare quanto colma, di cui parla Deleuze in Logica del senso. Così i media del XIX sec. (orologi, manichini, "farfalle" a dondolo, lanterne magiche, ecc.) svolgono un ruolo fondamentale nell'incontro con/fra immaginazione e performance. Essi saranno letteralmente amplificazione e amputazione di coscienza - con buona pace di McLuhan! - e ci guideranno nel mondo a-temporale della mente. Il tempo, quello scandito dal ticchettio dell'orologio, Alice decide di "massacrarlo", attraversarlo e così resistere all'egemonia del divenire seriale. 

L come Alice dispiega questa coscienza intessuta di effetti collaterali, contromosse, balbuzie e mai da cause, tattiche o discorsi. Lo si vedrà, lo si sentirà: "andare a teatro come se si andasse dal dentista", si diceva.

Si dia il benvenuto nell'underground dello specchio.

(e se non basta, c'è sempre #LcomeAlice!)

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Alice (Něco z Alenky) di Jan  Švankmajer (1988)

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