domenica 16 ottobre 2011

L'Apocalisse di San Giovanni: un racconto del 15 Ottobre





Ieri sera verso le 19.00 ho pubblicato su Fb e Giap! questo mio resoconto "a caldo" dalla giornata di ieri. Muisca, colori, cortei, fiamme, lacrimogeni, apocalisse.



Sono appena tornato a casa da quell’inferno che è stato S.Giovanni.

NB: non sono un blechbloc, ero solo e ho semplicemente seguito il corteo.

La mascotte del carro Valleoccupato
Parto stamane alle 12.00 da San Lorenzo dove il corteo del Valleoccupato+Draghi Ribelli salpa colorato alla volta della Sapienza e poi Termini. Dalle casse del carro, musica Hip Hop e tanta allegria: siamo un fiume in piena. Termini e poi via Cavour sono un grande carnevale in festa, poi la telefonata: “stanno incendiando della auto”.

Mi stacco dal carro e avanzo per verificare. Provo a prendere una scorciatoia ma da via Cavour in poi, ogni traversa è bloccata da camionette della polizia che vietano il passaggio. Sono le 15 circa e vedo le prime auto carbonizzate alla fine della strada. A fargli compagnia bancomat sfasciati, vetrine frantumate e una serranda bruciata. In tutto conterò 5-6 auto carbonizzate e un paio di bancomat over.


Giriamo a sinistra x via labicana: la colonna di fumo nero all’orizzonte nn presagisce nulla di buono. Prima una, poi due auto in fiamme, grosse fiamme, a pochi metri dal corteo ancora composto da uomini e donne di tutte le età. A presidiare il falò un paio di pompieri mentre all’incrocio con via Merulana il solito blocco di camionette, pieno zeppo di poliziotti. La situazione è pericolosa, poi degenera. A un centinaio di metri vedo correre verso di me, poi una saetta di fumo bianco mi rimbarlza sotto i piedi: lacrimogeni.

Corriamo a centinaia con gli occhi semichiusi verso le fiamme e non ci capisco più un cazzo. Tento di aprire lo zaino dove c’è la bandana, del succo di limone e un paio di occhiali da piscina che rompo all’istante tentando di inforcarli. Dopo alcuni istanti ci fermiamo e realizziamo lo scampato pericolo. Il corteo riprende, e finalmente arrivano i pompieri. Ma la tensione è ormai troppo alta.

Un gruppo di ragazzi bendati – come tutti quelli che come me avevano da poco subìto il lancio dei gas – lanciano oggetti vs la polizia e tentano di bruciare dei cassonetti. Altri manifestanti intervengono a fermarli, nascono numerose discussioni. Da un lato i più incazzati, che non ci stanno a subìre e ormai sono determinati a combattere, dall’altro chi rivendica la natura pacifica della lotta e non vuol vedere la città bruciare. Sono momenti di totale confusione. Vedo ragazze imbruttire a 40enni col casco integrale e 50enni ringraziare l’operato degli antagonisti. Qualcuno grida “borghesi!”, altri “fascisti!” – “fascista io,mavaffanculo!” rispondono. Totale confusione tra manifestanti.

Contro-carica dei manifestanti. Questa volta la gente applaude loro, non la polizia
Poi arrivo a San Giovanni: L’Apocalisse. Il corteo è fermo, compresso e – come detto – confuso. In basso alla piazza intravedo degli scontri che si fanno sempre più grandi. Sono circa le 5.30-6: la manifestazione è morta, inizia la guerra. Molti rimangono a guardare lungo il prato della balisica altri come me sono sulla sinistra e vedono bene ciò che accade. Centinaia di ragazzi,ragazze,uomini e donne lanciano pietre contro lo sbarramento in fondo. Si fa avanti e indietro, mentre gli antagonisti distruggono parte della pavimentazione x ricavare sassi. La polizia si fa strada con gli idranti e riesce a sfollare la piazza. Arrivano a speronare uno dei carri del corteo ma nel loro avanzare lasciano isolata una camionetta che viene presa di mira (v. video sopra), aperta e data alle fiamme. Siamo circa alle 6.30 e dopo una breve euforia, gli antagonisti si sparpagliano e attaccando sul 3 lati la polizia riprende il controllo dell’area.

In quel momento mi trovo nei pressi del parcheggio con le bancarelle, al lato destro di S.Giovanni. Con me venditori, fotografi, manifestanti. La polizia ci accerchia, per un attimo sembra che le prendermo a prescindere. Decido di fare una ripresa in caso di malmenamento e mi accorgo che la tasca del mio zaino è aperta: la telecamera è fottuta! Per questo non ho testimonianza video della mia storia ma nonostante l’incazzatura riesco a defilarmi e tornare a casa lungo via dell’Ambaradam.

Una cosa così non l’avevo mai vista. Odio la violenza, non condivido la devastazione della città, nè la guerriglia ma oggi mi sono sentito attaccato. In mezzo a gente comune, mi sono sentito attaccato. “Eh ma che ci facevi là?” – mi ha già detto mia madre – “Documentavo” – ho risposto – “e manifestavo la mia indignazione nel tentativo di cambiare le cose.” Se mi sarei dovuto “allontanare dalla testa del corteo” allora che senso aveva manifestare?

Per ora è tutto.
Peace.

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